04 Mag
Una ricerca della Oxford University ritiene che un amico può aiutarci ad affrontare al meglio un dolore fisico esattamente come può fare la morfina.
Lo studio, intitolato Pain tolerance predicts human social network size, è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reparts.
La ricerca ha analizzato cento adulti con un età compresa tra i 18 e 34 anni rivolgendo loro svariate domande sulla loro vita mentre erano sottoposti a una prova fisica non invasiva: i partecipanti erano accovacciati contro un muro, tenendo la schiena dritta e le ginocchia a novanta gradi.
I risultati hanno evidenziato che più una persona ha amici, più ha una tolleranza maggiore al dolore, perché si ha un elevata attività di endorfine, che in questo caso si rivelano un analgesico più efficace degli antidolorifici oppiacei.
“Studi precedenti hanno suggerito che le endorfine favoriscono i legami sociali sia negli esseri umani che negli animali”. Spiega Katerina Johnson, dottoranda all’University’s Department of Experimental Psychology, autrice della ricerca assieme a Robin I. M. Dunbar, “la teoria conosciuta come the brain opioid theory of social attachment suggerisce che le interazioni sociali innescano emozioni positive quando le endorfine si legano ai recettori oppioidi del cervello. E’ questo a darci quella sensazione di benessere che abbiamo quando vediamo gli amici”.