30 Mag
Assumere per un tempo prolungato gli antibiotici potrebbe rallentare la formazione di neuroni, creando così dei problemi alla memoria. A dimostrarlo è una ricerca portata avanti su dei topi dal Max-Delbrueck-Centre for Molecular Medicine di Berlino, e pubblicata dalla rivista Cell Reports.
La colpa? Secondo la ricerca, la causa del fenomeno sono i cambiamenti provocati dal farmaco sulla flora batterica intestinale (microbioma).
I ricercatori hanno ‘spento’ il microbioma delle cavie con forti dosi di antibiotici ad ampio spettro. Rispetto ai topi non trattati, quelli che hanno ricevuto gli antibiotici hanno mostrato molte meno cellule nervose nuove nella parte del cervello chiamata ippocampo, con una minore capacità di immagazzinare nuovi ricordi.
A fare da ‘intermediarie’ tra intestino e cervello sono probabilmente le cellule immunitarie chiamate monociti Ly6Chi, il cui livello cala drasticamente alla scomparsa del microbioma. Per annullare l’effetto è stato necessario ripristinare la flora batterica con probiotici ed esercizio fisico. Se anche i risultati fossero applicabili all’uomo non vorrebbe dire che tutti gli antibiotici interferiscono con il cervello. E’ possibile però che un effetto simile si possa avere con trattamenti che ne prevedono l’uso per un lungo periodo.