23 Lug
I rischi, in fase acuta, sono pochi. Dopo un anno e mezzo di pandemia, è ormai chiaro che i bambini colpiti dalle conseguenze più gravi di Covid-19 rappresentano un’eccezione. Quello che rimane da chiarire è quanto di frequente i più piccoli contagiati da Sars-CoV-2 si portano dietro i sintomi della malattia per un periodo più lungo di quello che corrisponde con la presenza del virus nell’organismo. È il long-Covid, finora riscontrato soprattutto tra gli adulti. Questa condizione – così definita, anche se è da escludere che l’infezione da Sars-CoV-2 possa cronicizzare – è rilevabile anche tra i bambini? E attraverso quali sintomi, eventualmente?
Una prima – e non lieta – risposta arriva da alcuni esperti della rivista del Mit, secondo i quali, per l’appunto, anche i bambini possono soffrire di long-Covid, con il 7-8% di chi è colpito in età pediatrica che ha sintomi per almeno tre mesi.
Non solo. Gli esperti sottolineano come il problema diventerà sempre più di attualità dato il calo dell’età media dei contagi. “Con il virus che ancora circola – spiega Sean O’Leary, vicepresidente dell’American Academy of Pediatrics – saranno colpite le persone più vulnerabili, cioè quelle non vaccinate. I bambini sotto i 12 anni non sono ancora vaccinabili, e quelli un po’ più grandi hanno i tassi più bassi di copertura”…
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