16 Gen
Tanto si è parlato di Covid negli ultimi anni. Ma poco si è cercato di legare il tema agli aspetti sociali e per così dire antropologici. La violenza ancora una volta mostra il lato peggiore dell’animo umano. Una guerra, estremamente pericolosa per le possibili implicazioni e sviluppi, si sta combattendo alle nostre porte. Ancora una volta sembra che la stupidità umana abbia preso il sopravvento sull’equilibrio ed il buon senso.
La gente comune si chiede perché accade tutto questo, e se c’entra in qualche modo il Covid. In altre parole: cosa spinge certi uomini alla realizzazione di questi progetti?
All’inizio del XXI secolo ci stiamo trovando ad affrontare sfide che potrebbero sembrare eccezionali ed uniche, sfide che non sono esclusive né del nostro tempo né della nostra generazione e nemmeno della nostra specie.
Il terrorismo, il fanatismo religioso, le mire espansionistiche, la volontà di sopraffare, sono una prerogativa antica e purtroppo diffusa.
Gli esseri umani sono stati una specie violenta da sempre, i fossili lasciati dal Neanderthal, da cui noi siamo probabilmente discendenti, ne sono una delle dimostrazioni. E se non discendiamo dal Neanderthal la causa più verosimile è stata lo sterminio che l’Homo sapiens, il nostro sicuro progenitore, operò attraverso uno dei primi genocidi della storia determinando appunto l’estinzione dei Neanderthal.
L’aggressività e la violenza compaiono precocemente nella vita ed esistono componenti neurali e ormonali dirette che indirizzano le manifestazioni comportamentali. I crimini d’altronde sono documentati in quasi tutte le società, da quelle moderne a quelle primitive. Ciononostante, è fuorviante affermare che abbiamo “geni responsabili dell’aggressività” – che peraltro ancora stati completamente identificati – dal momento che qualsiasi predisposizione genetica interagisce in modo complesso con infinite influenze ambientali.
Ecco perché diventa interessante comprendere come l’epoca della pandemia possa influenzare i nostri comportamenti violenti.
Le conseguenze sulla salute in generale, sull’economia, sulla società, sulle relazioni tra i popoli, sono state di una portata epocale. La nostra lotta portata avanti in più direzioni si svolge attualmente su due grandi fronti. Da una parte il rischio di una riaccensione dello stato pandemico con il ritorno a situazioni di blocco e chiusura; e dall’altra la valutazione delle conseguenze a lungo termine dell’infezione sia sull’organismo umano che sulla società…