16 Gen
Il Disturbo Depressivo Maggiore rappresenta la prima causa di disabilità al mondo ed è presente nelle donne con una prevalenza che è doppia rispetto a quella degli uomini. Nelle donne, il rischio di sviluppare una depressione diventa ancora più elevato in alcune fasi della vita, come il periodo immediatamente successivo al parto. Fino all’80% delle donne, possono presentare sintomi transitori di labilità emotiva, stanchezza e tristezza, subito dopo il parto. Di solito, tuttavia, si tratta di sintomi leggeri e transitori e in questi casi si parla di “baby blues” e di solito non è necessario alcun trattamento. In alcuni casi, tuttavia, i sintomi sono più severi o duraturi e si verificano veri e propri episodi di depressione post-partum. Alcune donne, inoltre, sviluppano episodi di depressione conclamata durante la gravidanza, ancora prima del parto. Questi episodi di depressione, impattano negativamente sulla salute della donna e del feto e portano a conseguenze negative come aumento del rischio di aborto spontaneo, basso peso alla nascita, parto pretermine, successivi problemi di sviluppo del nascituro, ecc. Nonostante l’elevata frequenza di questo disturbo, spesso la diagnosi è sottovalutata e può essere necessario del tempo prima che le donne vengano correttamente trattate.
Diverse sono le opzioni di trattamento, anche a seconda della gravità dei sintomi. Le terapie possono essere sia di natura farmacologica che non farmacologica, come psicoeducazione, psicoterapia e terapia con la luce (quest’ultima, soprattutto per le depressioni stagionali, ovvero quelle che peggiorano in inverno e migliorano in estate). Le evidenze più recenti in letteratura mostrano come i classici interventi farmacologici, ad esempio con farmaci antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRIs), opportunamente prescritti, possano rappresentare un trattamento efficace e con un bilancio tra rischi e benefici che in molti casi è favorevole, anche se le percentuali di rischio sono diverse a seconda dello specifico farmaco, con alcune differenze anche tra farmaci appartenenti alla stessa classe. Nonostante in molti casi il rischio di malformazioni del feto o di complicazioni nei primi giorni di vita sia molto basso, questo rischio non è completamente assente. È quindi sempre necessario valutare il bilancio tra i potenziali rischi e i potenziali benefici che derivano dalla cura della depressione. In molti casi, tale bilancio è favorevole all’uso dei farmaci, soprattutto quando la depressione sia severa e la psicoterapia non sia efficace…