21 Ott
«Esistono i negazionisti, e poi c’è la realtà che è costituita dall’emergenza climatica». Non usa mezzi termini Mario Tozzi, divulgatore scientifico e personaggio televisivo, in libreria da poco con Perché il clima sta cambiando? (Einaudi Ragazzi, pp. 144) e in onda su Rai3 con Sapiens. Tozzi, considerato unanimemente come una delle figure preminenti del panorama italiano sul tema, ne è certo: “Per salvarci – mi spiega – servono azioni coraggiose”.
Quali per esempio?
Cambiare abitudini. Iniziare a sentirsi coinvolti in prima persona. Mettere in discussione il paradigma di produzione di beni e di servizi.
Qual è il suo punto di vista rispetto ai negazionisti?
Trovo assurdo che degli adulti continuino a negare il cambiamento climatico. È una follia assoluta, dettata solo dall’ideologia, non c’è nessuna scienza. Credo che ci sia, di fondo, un motivo ideologico. Si pensa che ammettere che il cambiamento climatico dipenda dagli uomini sottenda che poi gli uomini effettivamente ci possano fare qualche cosa. E che, se ci possono fare qualche cosa, significa che è davvero necessario cambiare il modello di sviluppo. Ma mettere in discussione il modello capitalistico della società vuol dire ammettere che il massimo profitto non è più la stella polare.
Che cosa crede che stia accadendo?
Penso che la guerra in cui siamo tutti coinvolti punti a una cosa sola: ritardare la regolamentazione. Nessuno ha delle spiegazioni alternative rispetto a quello che sta accadendo e che è sotto gli occhi di tutti. È ormai limpido che tutto questo è frutto di una scelta consapevole e ben determinata: voler ritardare ogni forma di regolamentazione nel libero mercato…