Questo disturbo è caratterizzato da episodi ricorrenti di risveglio incompleto dal sonno (di solito brevi, 1-10 minuti, ma possono durare fino a 1 ora), che di solito si verificano durante il primo terzo del periodo di sonno principale, che non vengono ricordati dall’individuo al risveglio e sono accompagnati da uno dei seguenti fattori:
1. Sonnambulismo: Episodi ripetuti di comportamenti motori complessi iniziati durante il sonno (ad esempio, l’individuo si alza dal letto durante il sonno e cammina). Gli episodi di sonnambulismo iniziano durante qualsiasi fase del sonno NREM, più comunemente durante il sonno a onde lente e quindi più spesso durante il primo terzo della notte. Durante il sonnambulismo, l’individuo ha un volto vuoto e fisso, è relativamente poco reattivo ai tentativi degli altri di comunicare con lui e può essere svegliato solo con grande difficoltà. Se viene svegliato durante l’episodio (o al risveglio del mattino successivo), il soggetto ha un ricordo limitato dell’episodio. Dopo l’episodio, può verificarsi inizialmente un breve periodo di confusione o di difficoltà di orientamento, seguito da un pieno recupero delle funzioni cognitive e di un comportamento adeguato.
2. Terrori del sonno (pavor nocturnus): Episodi ricorrenti di bruschi risvegli dal sonno, che di solito iniziano con un urlo di paura. I terrori del sonno iniziano solitamente durante il primo terzo dell’episodio di sonno principale e durano da 1 a 10 minuti, ma possono durare molto di più, soprattutto nei bambini. Durante ogni episodio si verificano paura intensa e sono visibili segni di eccitazione autonomica, come midriasi, tachicardia, respirazione rapida e sudorazione. Durante un episodio, l’individuo è difficile da svegliare o da confortare. Se l’individuo si sveglia dopo il terrore del sonno, ricorda poco o nulla del sogno, o solo singole immagini frammentarie. Durante un tipico episodio di terrore nel sonno, l’individuo si alza bruscamente dal letto urlando o piangendo, con un’espressione spaventata e sintomi quali tachicardia, respirazione rapida, sudorazione, dilatazione delle pupille.
Gli occhi sono tipicamente aperti durante questi episodi e molti individui presentano entrambi i sottotipi di arousal (cioè sonnambulismo e terrore del sonno) in occasioni diverse, il che sottolinea l’unitarietà della fisiopatologia sottostante.
Esistono due forme particolari di sonnambulismo: il comportamento alimentare legato al sonno e il comportamento sessuale legato al sonno (sexsomnia o sleep sex). I soggetti con alimentazione correlata al sonno sperimentano episodi ricorrenti di alimentazione indesiderata durante il sonno, che avvengono con vari gradi di amnesia, che vanno dall’assenza di consapevolezza alla piena consapevolezza senza la capacità di evitare o interrompere il pasto. Durante questi episodi, possono essere ingeriti cibi inappropriati o anche oggetti (ad esempio, involucri di caramelle, piccole scatole di cibo o persino piccoli giocattoli). I soggetti con disturbo alimentare legato al sonno possono trovare le prove del loro consumo di cibo solo al risveglio del mattino successivo. Nella sexsomnia, vari gradi di attività sessuale, per esempio, masturbazione, carezze, palpeggiamenti, rapporti sessuali, si verificano come comportamenti complessi che emergono dal sonno senza consapevolezza. Questa condizione è più comune nei maschi e può comportare gravi problemi nelle relazioni interpersonali e conseguenze medicolegali.
I disturbi dell’arousal del sonno non-rem si verificano più comunemente nell’infanzia e diminuiscono di frequenza con l’aumentare dell’età. Il sonnambulismo e i terrori notturni sono spesso superati dopo l’infanzia e la fanciullezza e diventano meno frequenti entro l’adolescenza, con tassi di remissione compresi tra il 50% e il 65%. L’insorgenza del sonnambulismo negli adulti senza una storia di sonnambulismo da bambini dovrebbe indurre a ricercare eziologie specifiche, come l’apnea ostruttiva del sonno o l’effetto di farmaci.