Nel manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM-5) il disturbo da dismorfismo corporeo è stato inserito nella categoria dei disturbi ossessivo compulsivi e disturbi correlati e diagnosticato con i seguenti criteri:
- Preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni percepiti nell’aspetto fisico che non sono osservabili o appaiono agli altri in modo lieve;
- A un certo punto, durante il decorso del disturbo l’individuo ha messo in atto comportamenti ripetitivi (ad esempio, guardarsi allo specchio; curarsi eccessivamente del proprio aspetto; stuzzicarsi la pelle, ricercare rassicurazioni) o azioni mentali (ad esempio, confrontare il proprio aspetto fisico con quello degli altri) in risposta a preoccupazioni legate all’aspetto.
- La preoccupazione causa disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in altre aree importanti;
- La preoccupazione legata all’aspetto non è meglio giustificata da preoccupazioni legate al grasso corporeo o al peso in un individuo i cui sintomi soddisfano i criteri diagnostici per un disturbo alimentare.
Il DSM-5 richiede di specificare se il disturbo è presente con dismorfia muscolare e con quale grado di insight. Nel primo caso l’individuo è preoccupato dall’idea che la sua costituzione corporea sia troppo piccola o insufficientemente muscolosa, mentre il grado di insight (consapevolezza) è classificato in buono o sufficiente (l’individuo riconosce che le convinzioni relative al Body Dysmorphic Disorder (BDD) sono decisamente o probabilmente non vere o che possono non essere vere), scarso (l’individuo pensa che le convinzioni relative al disturbo siano probabilmente vere), assente con convinzioni deliranti (l’individuo è assolutamente sicuro che le convinzioni circa il BDD siano vere).
Il disturbo è stato studiato in modo continuo e sistematico solo negli ultimi due decenni e pare essere un po’ più comune nelle donne, ma colpisce anche molti uomini. La dismorfofobia comincia solitamente durante l’adolescenza, l’età media all’esordio è di 16 anni con un decorso solitamente cronico, a meno che i pazienti siano adeguatamente trattati, anche se l’intensità può variare nel corso del tempo.
A causa della vergogna e dell’imbarazzo eccessivi dei pazienti nell’esporre i propri sintomi, il disturbo da dismorfismo corporeo potrebbe passare inosservato per anni. Esso si distingue dalle normali preoccupazioni inerenti all’aspetto fisico perché fa perdere tempo e determina una sofferenza significativa, compromette il funzionamento, o entrambe le cose. La diagnosi del disturbo da dismorfismo corporeo si basa sull’anamnesi. Se le uniche preoccupazioni sono la forma e il peso corporeo e il comportamento alimentare è anomalo, un disturbo dell’alimentazione può risultare la diagnosi più accurata; se l’unica preoccupazione riguarda le caratteristiche sessuali fisiche, va considerata una diagnosi per disforia di genere.
Questo disturbo si riscontra spesso in comorbidità con altri disturbi mentali. La più comune è con il disturbo depressivo maggiore (75%); seguono i disturbi da uso di sostanze (dal 30% al 48,9%); il disturbo ossessivo compulsivo (dal 32% al 33%); la fobia sociale (dal 37% al 39%), i disturbi del comportamento alimentare e i disturbi di personalità.