Nel disturbo funzionale da sintomi neurologici (disturbo di conversione), possono essere presenti uno o più sintomi di vario tipo (alterazioni della funzione motoria e sensoriale). I sintomi motori comprendono debolezza o paralisi, movimenti anomali, come tremori, scatti o movimenti involontari e anomalie della marcia. I sintomi sensoriali includono alterazione, riduzione o assenza della sensibilità cutanea, della vista o dell’udito. I risultati clinici dimostrano l’incompatibilità tra il sintomo e condizioni neurologiche o mediche riconosciute. Gli episodi di apparente mancanza di reattività con o senza movimenti degli arti possono assomigliare a crisi epilettiche, sincope o coma (chiamati anche crisi o attacchi dissociativi, psicogeni). Altri sintomi sono la riduzione o l’assenza del volume del linguaggio (disfonia/afonia), l’alterazione dell’articolazione, della prosodia o della fluenza del discorso, la sensazione di un nodo in gola e la diplopia. Questo disturbo è stato per molti anni chiamato “disturbo di conversione” in gran parte della letteratura di ricerca psichiatrica. Il termine “conversione” ha origine nella teoria psicoanalitica, che propone che il conflitto psichico inconscio venga “convertito” in sintomi fisici.
La diagnosi si basa su reperti clinici che mostrano una chiara evidenza di incompatibilità con una malattia neurologica riconosciuta. La diagnosi non è di esclusione e può essere fatta in soggetti che presentano anche malattie neurologiche come l’epilessia o la sclerosi multipla. È importante notare che la diagnosi di disturbo funzionale dei sintomi neurologici deve basarsi sul quadro clinico complessivo e non su un singolo reperto clinico.
L’insorgenza del disturbo può essere associata a stress o traumi, di natura psicologica o fisica. La potenziale rilevanza eziologica di questo stress o trauma può essere suggerita da una stretta relazione temporale. Tuttavia, sebbene sia importante valutare la presenza di stress e traumi, questi possono essere assenti fino al 50% dei soggetti.
Il disturbo da sintomi neurologici funzionali si associa spesso a sintomi dissociativi, come depersonalizzazione, derealizzazione e amnesia dissociativa, soprattutto all’esordio dei sintomi o durante gli attacchi.
I sintomi neurologici funzionali transitori sono comuni, ma la prevalenza precisa del disturbo è sconosciuta.
L’insorgenza è stata riportata durante tutto l’arco della vita, anche se, l’esordio medio degli attacchi è intorno all’età di 20-29 anni. I sintomi possono essere transitori o persistenti e la prognosi può essere migliore nei bambini più piccoli rispetto agli adolescenti e agli adulti.