13 Gen
Ogni cervello avrebbe la sua sveglia. Una sveglia in grado di controllare il risveglio, e non solo. E’ questa la ricerca appena pubblicata su Nature Neuroscience secondo cui ogni cervello possederebbe un’area neurale capace di controllare il risveglio, che potrebbe avere un ruolo in molti disturbi del sonno, dall’insonnia all’ipersonnia (eccessiva sonnolenza diurna, addormentamenti improvvisi, difficoltà a svegliarsi al mattino).
Lo rivela uno studio condotto su animali e pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience: quando quest’area neurale – posta vicino all’ipotalamo – si attiva, provoca un rapido risveglio, quando si disattiva fa cadere nel sonno.
Benché si tratti di una ricerca ancora molto preliminare condotta su topolini, i suoi risultati potrebbero in futuro avere delle ricadute cliniche nella cura dei disturbi del sonno.
Lo studio è stato condotto da Carolina Gutierrez Herrera e Antoine Adamantidis dell’Università di Berna. Gli esperti hanno usato una tecnica di ingegneria genetica (optogenetica) per controllare dall’esterno accensione e spegnimento di questa area neurale posta tra talamo e ipotalamo.
Quando gli scienziati hanno attivato la ”sveglia” topolini addormentati si sono rapidamente destati e sono rimasti svegli. Quando invece la sveglia viene spenta, i topolini dormono e gradualmente passano nel sonno profondo.
Gli scienziati svizzeri ipotizzano che l’iperattività di questo circuito neurale sia collegabile a molti casi di insonnia e che, viceversa, la sua ipoattivazione possa essere ricollegata a ipersonnia, ovvero un gruppo di disturbi del sonno caratterizzato da sonnolenza diurna, difficoltà di risveglio e addormentamenti improvvisi. Il circuito potrebbe anche giocare un ruolo nella coscienza e nel risveglio dopo un’anestesia.