19 Jan
“L’Alzheimer è particolarmente triste e orribile perché il paziente perde il proprio «io» molto prima che il corpo muoia”. Parole dello scrittore Jonathan Franzen, che fotografano perfettamente il limbo di nulla in cui precipitano i pazienti malati di Alzheimer.
Adesso un vaccino potrebbe cambiare la sorte dei malati. Si tratta di una sperimentazione che verrà messa in atto dalla University of California, San Diego School of Medicine, su 24 adulti con sindrome di Down, malattia che condivide con l’Alzheimer l’accumulo di proteine tossiche (beta-amiloide) nel cervello. Sviluppato dall’azienda svizzera AC Immune, il vaccino si chiama “ACI-24” ed è progettato per indurre nell’organismo la produzione di anticorpi contro gli accumuli tossici del peptide beta-amiliode. I partecipanti allo studio riceveranno il vaccino per un anno e il loro stato di salute sarà monitorato per tutto l’anno successivo. In questa fase sperimentale si cercherà solo di capire se il vaccino è sicuro e ben tollerato da chi lo riceve, ma i test potrebbero già dare qualche anticipazione sulla sua potenziale efficacia nel modificare la progressione della malattia mediante la rimozione delle placche di beta-amiloide.
La tesi di base vuole che eliminando tali accumuli si possa fermare la malattia o, quanto meno, rallentarne il decorso. La sindrome di Down vede tra le sue tante problematiche anche la formazione nel cervello dei pazienti di 35-40 anni di placche di frammenti di beta-amiloide e i pazienti hanno un rischio triplo di ammalarsi di Alzheimer.