02 Aug
Possono delle semplici foto diventare nocive per la nostra psiche tanto da creare una dipendenza da social? Con l’arrivo dell’estate e delle vacanze la presenza sui social si fa sempre più pressante: mare trasparente, sabbie bianche e corpi perfetti diventano protagonisti delle sessioni di controllo dei nostri profili Instagram e Facebook.
Numerose ricerche hanno confermato la natura competitiva dei social media, che azionano negli utenti la necessità di confrontarsi costantemente con ciò che osservano, portandoli a sentirsi inferiori e a manifestare spesso ansia da prestazione.
E quando non riceviamo abbastanza like?
Gli studi dimostrano anche che ricevere un like corrisponde al rilascio di dopamina, una sostanza che porta il nostro cervello a recepire l’apprezzamento come una ricompensa e, allo stesso modo dell’assunzione di sostanze stupefacenti, porta alla dipendenza da social.
Non è solo la psiche a rischiare di venire danneggiata dall’uso eccessivo dei social media, ma anche le relazioni interpersonali possono essere compromesse: quante volte infatti vediamo persone in compagnia che si isolano dal gruppo per controllare notifiche e aggiornamenti?
In quel momento l’isolamento può generare una solitudine che rischia di diventare depressione.
Questi sintomi sono propri di una nuova dipendenza che negli ultimi anni è tra le più diffuse nei giovani: la dipendenza da social media.
Cosa fare allora per prevenire l’isolamento, l’ansia e la depressione causate dal costante utilizzo di queste piattaforme?
Come tutte le dipendenze la cosa da fare è disintossicarsi e in questo caso si parla proprio di “detox” dal social media.
Il periodo di disintossicazione può andare da pochi giorni a diverse settimane, in base anche allo stile di vita che l’individuo conduce.