L’anoressia nervosa è uno dei principali disturbi della nutrizione e dell’alimentazione. Si caratterizza per l’eccessiva preoccupazione verso il proprio peso corporeo, la distorsione dell’immagine di sé e la restrizione dell’assunzione di cibo. La maggior parte dei trattamenti prevede la terapia cognitivo-comportamentale, spesso il coinvolgimento della famiglia è fondamentale per la cura dei pazienti.
L’anoressia nervosa insorge prevalentemente in ragazze e in giovani donne, in genere compare nell’età dell’adolescenza o nella prima età adulta. La persona interessata solitamente nega l’esistenza di un problema legato all’alimentazione, sono gli stessi familiari ad accorgersi della drastica riduzione del peso corporeo e delle abitudini alimentari scorrette.
Secondo il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, si possono distinguere due forme di questo disturbo:
- restrittiva, in cui la perdita di peso è ottenuta attraverso una dieta ferrea, il digiuno e/o l’eccessiva attività fisica.
- con abbuffate e condotte di eliminazione, quando alle condotte di restrizione dell’assunzione del cibo, si aggiungono episodi di abbuffate, caratterizzate da un abnorme ingestione di cibo in un tempo ridotto e dalla sensazione di perdere il controllo durante l’episodio, alternate a condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso eccessivo di lassativi o diuretici).
Le caratteristiche essenziali dell’anoressia nervosa sono tre: restrizione persistente dell’assunzione di cibo; paura intensa di ingrassare o di diventare grassi, o comportamento persistente che interferisce con l’aumento di peso; disturbo della percezione del proprio peso o della forma del proprio corpo.
L’individuo mantiene un peso corporeo inferiore a un livello minimamente normale per l’età, il sesso, la traiettoria di sviluppo e la salute fisica. Il peso corporeo di un individuo soddisfa spesso questo criterio in seguito a una perdita di peso significativa, ma tra i bambini e gli adolescenti, invece di una perdita di peso, può verificarsi un mancato aumento di peso previsto o il mantenimento di una traiettoria di sviluppo normale (ad esempio, durante la crescita in altezza). La valutazione del peso può essere difficile perché l’intervallo di peso normale varia da un individuo all’altro e sono state pubblicate diverse soglie che definiscono lo stato di magrezza o sottopeso.
L’indice di massa corporea (BMI) è una misura utile per valutare il peso corporeo in rapporto all’altezza. I soggetti affetti da questo disturbo mostrano tipicamente un’intensa paura di ingrassare o di diventare grassi. Questa intensa paura di ingrassare di solito non viene alleviata dalla perdita di peso. Infatti, la preoccupazione per l’aumento di peso può aumentare anche quando il peso diminuisce. I soggetti più giovani affetti da anoressia nervosa, così come alcuni adulti, possono non riconoscere o ammettere la paura dell’aumento di peso. Uno dei vissuti più angoscianti delle persone anoressiche è legato ad un’errata percezione del proprio corpo, vissuto come sgradevole e perennemente inadeguato. L’esperienza e il significato del peso e della forma del proprio corpo sono distorti. Alcuni individui si sentono globalmente in sovrappeso. Altri si rendono conto di essere magri, ma sono comunque preoccupati che alcune parti del corpo, in particolare l’addome, i glutei e le cosce, siano “troppo grasse”. Possono ricorrere a una serie di tecniche per valutare le dimensioni o il peso del proprio corpo, tra cui la pesatura frequente, la misurazione ossessiva di parti del corpo e l’uso persistente dello specchio per controllare le aree percepite come “grasse”.
L’autostima dei soggetti affetti da anoressia nervosa dipende in larga misura dalla loro percezione della forma e del peso del proprio corpo e dalle capacità di controllare il proprio peso. La perdita di peso è spesso vista come un segno di straordinaria autodisciplina, mentre l’aumento di peso è percepito come un inaccettabile fallimento. Essendo gli standard attesi molto elevati e il metro di giudizio tendente al perfezionismo, diventa molto facile che gli obiettivi non vengano raggiunti e si presentino sentimenti di autosvalutazione.
Sebbene alcuni individui affetti da questo disturbo possano riconoscere di essere magri, spesso non riconoscono le gravi implicazioni mediche del loro stato di malnutrizione.
Comunemente, l’individuo viene portato all’attenzione di un professionista dai membri della famiglia dopo che si è verificata una marcata perdita di peso. Se i soggetti cercano aiuto da soli, di solito, è a causa dell’angoscia per le conseguenze somatiche e psicologiche della fame. È raro che un individuo affetto da anoressia nervosa si lamenti della perdita di peso in sé. In effetti, i soggetti affetti da anoressia nervosa spesso non si rendono conto del problema o lo negano. È quindi
importante ottenere informazioni dai familiari o da altre fonti per valutare la storia di perdita di peso e altre caratteristiche della malattia.
La forte riduzione dell’introito calorico e le condotte di eliminazione talvolta ed esso associate possono causare condizioni mediche significative e potenzialmente pericolose per la vita. La compromissione nutrizionale associata a questo disturbo interessa la maggior parte dei principali sistemi di organi e può produrre una serie di disturbi. Elementi fisici frequenti comprendono bradicardia, bassa pressione arteriosa, ipotermia. Disturbi quali l’amenorrea e le anomalie dei parametri vitali, sono comuni. Mentre la maggior parte dei disturbi fisiologici associati alla malnutrizione sono reversibili con la riabilitazione nutrizionale, alcuni, tra cui la perdita di densità minerale ossea, spesso non sono completamente reversibili. Comportamenti come il vomito autoindotto e l’abuso di lassativi, diuretici e clisteri possono causare una serie di disturbi. Quando sono gravemente sottopeso, molti soggetti con anoressia nervosa presentano segni e sintomi depressivi come umore depresso, ritiro sociale, irritabilità, insonnia e diminuzione dell’interesse per il sesso. Poiché queste caratteristiche si osservano anche in individui non affetti da anoressia nervosa che sono significativamente denutriti, molte delle caratteristiche depressive possono essere secondarie alle sequele fisiologiche della ridotta alimentazione. Con l’aumento della perdita di peso la concentrazione, la memoria e la capacità di giudizio critico diminuiscono. Si accentuano sempre più le emozioni negative, l’iperattività, l’irritabilità, l’asocialità e i disturbi del sonno. Le caratteristiche ossessivo-compulsive, sia correlate che non correlate al cibo, sono spesso prominenti. La maggior parte dei soggetti affetti da anoressia nervosa è preoccupata dai pensieri sul cibo. Alcuni raccolgono ricette o fanno incetta di cibo. Altre caratteristiche talvolta associate all’anoressia nervosa sono la preoccupazione di mangiare in pubblico, la sensazione di inefficacia, il forte desiderio di controllare il proprio ambiente, il pensiero inflessibile, la limitata spontaneità sociale e l’espressione emotiva eccessivamente contenuta.