La caratteristica essenziale della piromania è la presenza di episodi multipli di appiccamento di fuoco deliberato e intenzionale. Gli individui affetti da questo disturbo sperimentano tensione o eccitazione affettiva prima di appiccare il fuoco. Vi è interesse, curiosità e attrazione per il fuoco e per i suoi contesti situazionali (ad esempio, armamentario, usi, conseguenze). Gli individui con questo disturbo provano piacere e gratificazione quando appiccano il fuoco e assistono ai suoi effetti. I soggetti con questo disturbo sono spesso “osservatori” abituali di incendi, possono lanciare falsi allarmi e traggono piacere dalle istituzioni, dalle attrezzature e dal personale associato al fuoco. Possono trascorrere del tempo presso i vigili del fuoco locali, appiccare incendi per essere affiliati ai vigili del fuoco o addirittura diventare pompieri. L’appiccamento del fuoco non è fatto per guadagno economico, come espressione di ideologia sociopolitica, per nascondere un’attività criminale, per esprimere rabbia o vendetta, per migliorare le proprie condizioni di vita, o in risposta a un delirio o a un’allucinazione. Inoltre, l’atto di appiccare il fuoco non è dovuto a un’alterazione della capacità di giudizio (ad esempio, in un disturbo neurocognitivo maggiore o in un disturbo dello sviluppo intellettivo).
I soggetti che appiccano impulsivamente il fuoco (che possono essere affetti o meno da piromania) hanno spesso una storia attuale o passata di disturbo da uso di alcol. Le comorbidità più comuni del comportamento incendiario sono il disturbo antisociale di personalità, il disturbo da uso di sostanze, il disturbo bipolare e il disturbo da gioco d’azzardo. Sebbene i dati siano limitati, alcune ricerche suggeriscono che la tarda adolescenza possa essere l’età tipica di insorgenza della piromania.