02 Aug
Questo numero di Brain è dedicato alla nascita dell’Osservatorio sulla salute mentale in Italia.
L’idea che ci fosse una grave carenza nella registrazione dei dati sulla patologia mentale nel nostro paese è nata durante il periodo della pandemia.
Insieme ad altri colleghi abbiamo pensato che in un periodo così difficile e critico come quello del lockdown sarebbe stato importante capire, attingendo ai dati dalle fonti istituzionali, come stava cambiando il quadro della salute mentale sotto l’influenza della pandemia. Capire se i quadri psicopatologici classici si stessero modificando, se ne stessero emergendo di nuovi, se i tassi di incidenza della patologia corrente stessero aumentando, se stesse aumentando il numero dei suicidi.
Il risultato della ricerca con sorpresa e disappunto è stato che non c’erano dati aggiornati da cui interpretare l’andamento della salute mentale. I pochi dati disponibili risalivano a quattro anni prima e non era pertanto possibile né seguire l’andamento, né fare raffronti per capire cosa stesse succedendo in questo ambito.
Abbiamo preso atto del fatto ed abbiamo considerato che questo poteva essere un compito in cui poteva cimentarsi la fondazione BRF.
Abbiamo pensato di progettare un osservatorio sulla salute mentale che registrasse nel tempo le variazioni della salute mentale e che desse conto tanto dell’andamento ordinario quanto delle contingenze:
-di natura biologica come la pandemia,
-di natura climatica e geologica (cambiamento climatico, alluvioni, terremoti)
-di natura economico-finanziaria
-di crisi provenienti dal mondo dell’imprenditoria e del lavoro.
Al di là dello zoccolo duro dei disturbi mentali determinati dalla quota di predisposizione genetica, i disturbi si modificano, cambiano, si adattano al variare delle condizioni ambientali e dello stress che costituisce la spina irritativa, che slatentizza la vulnerabilità individuale e contribuisce allo sviluppo della psicopatologia.
Ci è sembrato che uno strumento che registrasse questi dati fosse di notevole importanza.
Abbiamo condiviso il nostro progetto con la casa editrice EDRA, azienda leader in Europa nel campo della diffusione del sapere medico-scientifico che ha aderito con entusiasmo al nostro progetto e con cui è nata una proficua e fattiva collaborazione.
La realizzazione pratica dell’osservatorio sulla salute mentale vedrà il coinvolgimento di psichiatri, neurologi, psicologi e neuropsichiatri infantili. Il numero dei professionisti invitato a partecipare sarà regione per regione un campione statisticamente significativo della popolazione generale regionale.
Il questionario che sarà sottoposto ai partecipanti conterrà una parte generale riguardante l’attività clinica corrente ed una parte speciale in cui si cercherà di correlare le influenze delle problematiche che caratterizzano quel momento storico alla manifestazione dei disturbi. Una piccola parte del questionario sarà dedicata al gradimento delle strutture ed al funzionamento dei servizi di psichiatria. La finalità sarà quella di raccogliere spunti per le autorità sanitarie e le istituzioni necessari al miglioramento li dove dovessero essere segnalate mancanze o insufficienze.
I dati raccolti entreranno a far parte di un report quadrimestrale che descriverà l’andamento dei disturbi ed una sintesi annuale che descriverà mediante analisi statistiche l’andamento della salute mentale nell’anno trascorso. Al report annuale sarà data, da parte di EDRA, la massima diffusione tra i professionisti della salute mentale, gli organi medico-scientifici nonché gli organismi istituzionali.
Sarà costituito inoltre un hub di scambio culturale e di notizie dove tutti i professionisti della salute mentale, che partecipi o meno alla raccolta dei dati, potrà collegarsi, chiedere, rispondere alle domande dare e ricevere informazioni in maniera tale da creare un legame fattivo a questo nuovo organismo che nasce.
L’augurio è che questo progetto che oggi sta vedendo la luce possa nel prossimo futuro trovare il consenso da parte del maggior numero di professionisti.
Potrà essere una maniera per far sentire la nostra voce e quella ineludibile dei dati che riguardano i nostri pazienti ed il nostro lavoro. La voce di chi ha profuso le sue energie nel sostegno e nella crescita della salute mentale: un campo dell’assistenza sanitaria ancora troppo sofferente e sottovalutato nel nostro sistema sanitario.