09 Sep
Colpisce circa l’1% della popolazione, ma se si considerano le forme sottosoglia e quelle definite like (che hanno una manifestazione subclinica) arriviamo almeno al triplo, con punte superiori durante l’adolescenza. È la sindrome di Gilles De La Tourette, dal nome del grande allievo di Charcot che individuo’ per primo la patologia nell’Ottocento. È una sindrome che presenta tic motori e sonori, con forme diverse. Nel 10-14% dei casi questo disturbo neurologico è evidente: chi ne soffre ha ecolalia e spesso coprolalia. Impreca e dice parolacce non per ludismo o maleducazione, ma per rispondere a uno stimolo continuo del cervello.
Le manifestazioni fisiche possono essere altrettanto eclatanti: movimenti stereotipati e continui, che apparentemente possono perfino sembrare buffi.
Questa è la Tourette evidente, ma la gran parte della patologia è subdola e più difficile da scovare. Sono quelle forme in cui i tic sonori sono quasi impercettibili: un soffio, un suono, colpi di tosse, tirare su con il naso. “I tic ideici, cioè i comportamenti ossessivo compulsivi – dice il prof. Mauro Porta , dell’Ircs Galeazzi di Milano- si associano nell’80% dei casi alla sindrome. Sì tratta di una patologia curabile, che spesso regredisce spontaneamente con la fine dell’adolescenza, ma che deve essere trattata da uno specialista”. Ne soffriva Mozart e, di recente, il portiere della nazionale statunitense di calcio Howard ha fatto outing per dimostrare che si può vivere bene anche con la Tourette, imparando metodi e strategie che servano ad aumentare la consapevolezza.