08 Set
La diagnosi di psicosi infantile è molto rara, ma può essere formulata sulla base di evidenze note ai clinici. A. è una bambina di dieci anni quando presenta, nel 2013, pericolosi segnali di psicosi. Allucinazioni spaventose la tormentano, voci minacciose le dicono che deve uccidere i suoi genitori. Avere una bambina in queste condizioni significa perdere qualsiasi interesse alla vita per i genitori.
Il consulto con un noto neuropsichiatra infantile di Roma, non lascia spazio a dubbi: si tratta di una rara forma di psicosi infantile.
Tutto ciò viene detto senza cercare una possibile causa fisica, quasi come se operasse quella scissione corpo-mente che ancora attraversa buona parte della psichiatria, soprattutto italiana.
I genitori non si rassegnano e trovano il modo di incontrare una psichiatra fiorentina, ma di origine calabrese, Rosanna Carelli. È specializzata anche in immunologia e lavora a stretto contatto con il prestigioso dipartimento universitario della capitale del Rinascimento.
Le analisi del sangue mostrano un Tas superiore a mille.
Si interviene con una terapia antibiotica aggressiva. Spariscono tutti i sintomi psicotici.
La bambina ha una intolleranza, purtroppo, al tipo di antibiotico adatto e non può fare la profilassi con penicillina. È un caso di Pandas-Pans, una malattia di recente scoperta, che parte da infezioni streptococciche o da altri agenti virali per manifestarsi con sintomi psichiatrici. La bambina oggi sta bene, dopo un mese di terapia ad alto dosaggio di antibiotici. I sintomi? Scomparsi. Frequenta le medie. Gioca e vive serena. Anche quello specialista che non seppe formulare la diagnosi continua a fare il suo lavoro.
Mario Campanella