29 Ago
Se siamo più intelligenti di tutti gli altri animali del pianeta, il merito è di una proteina, che nel corso dell’evoluzione e’ cambiata, facendo moltiplicare di molto i neuroni del cervello. L’uomo e i mammiferi sono diventati cosi’i vertebrati dotati dell’organo cerebrale più grande e complesso. E’ la conclusione del lavoro dei ricercatori guidati da Benjamin Blencowe dell’Università di Toronto, descritto sulla rivista Science.
Le dimensioni e complessità del cervello tra i vertebrati variano infatti di parecchio, pur avendo lo stesso set di geni. Ad esempio gli uomini e le rane sono divisi da 350 milioni di anni di evoluzione, ma pur usando un repertorio di geni simili per costruire gli organi nel corpo, hanno diverse capacità cerebrali, e l’uomo ha un cervello 100 volte più grande e molto più complesso. Differenze di cui finora non era chiaro il perché. Il merito e’ tutto della proteina PTBP1, già nota da tempo, ma di cui solo ora si è capito il ruolo.
”Nel corso dell’evoluzione – spiega il genetista Giuseppe Novelli, presidente dell’Università Tor Vergata – questa proteina nei mammiferi ha perso un pezzo, diventando più corta”. Un cambiamento che le ha consentito di diventare l’attore principale di un processo molto importante per la produzione delle proteine e degli organi nel corpo, detto splicing alternativo. E’ un meccanismo per cui i frammenti dei geni vengono assemblati e mischiati creando cosi’ un numero molto grande di proteine, tra loro diverse, superiore a quello dei geni. ”Ecco perché abbiamo molte più proteine di quanti sono i nostri geni – continua Novelli – Lo splicing alternativo e’ presente anche nelle piante e negli anfibi, ma in misura minore rispetto ai mammiferi. Nelle piante il 60% dei geni e’ soggetto a splicing alternativo, mentre nell’uomo ben il 95%”. E il processo dello splicing alternativo e’ presente in tutti gli organi, ma molto più diffuso nel cervello.