01 Gen
Nella preistoria l’uomo era molto felice. Molto più di adesso. Almeno stando a sentire due studiosi statunitensi, Christopher Ryan e Cacilda Jethà, che nel saggio In principio era il sesso. Come ci accoppiamo, ci lasciamo e viviamo l’amore oggi (Odoya editore), sostengono questa tesi che sta dividendo la comunità scientifica statunitense.
Secondo Ryan e Jethà, i nostri antenati cacciatori abitavano un epoca dove non esistevano gerarchie, gli uomini contavano come le donne, ed esisteva unicamente una collettiva armonia. Il motivo? Probabilmente la sessualità, libera e aperta, che non produceva alcun tipo di gelosia o di attenzione smodata nei confronti del proprio partner. Anche i bambini non venivano considerati frutto di una coppia, ma responsabilità di tutti.
Una sorta di eden che ha diviso la comunità scientifica statunitense: c’è chi crede che i due giovani studiosi abbiano elaborato una tesi interessante e degna di condivisione, e chi invece è convinto che si tratti esclusivamente di una strategia per attirare l’interesse. Ne abbiamo parlato con la Dott.ssa Donatella Marazziti, responsabile ricerche della Fondazione BRF Onlus – Istituto per la Ricerca in Psichiatria e in Neuroscienze e autrice di diversi libri sul tema dell’amore fra cui Gelosi e Contenti (Rizzoli, 2008) e La Natura dell’Amore (Rizzoli).
Come mai In principio era il sesso. Come ci accoppiamo, ci lasciamo e viviamo l’ amore oggi di Christopher Ryan e Cacilda Jethà ha fatto così tanto scalpore, almeno negli Stati Uniti?
Perché ha criticato con forza le teorie evoluzionistiche sullo sviluppo della sessualità umana, enfatizzando quella che era, forse, la promiscuità sessuale degli uomini primitivi. Secondo i due autori, la monogamia sarebbe alla base dell’infelicità delle coppie e della gelosia con i comportamenti correlati a essa. Così, eliminando la monogamia e approvando l’adulterio, sempre secondo l’ottimistica visione dei due, potrebbero ricomporsi separazioni e divorzi.
Una teoria estrema. Lei cosa ne pensa?
Si tratta senza dubbio di opinioni che possono suscitare clamore nell’opinione pubblica, ma sono abbastanza semplicistiche, come lo sono spesso quelle sostenute dalla saggistica che arriva da oltreoceano e che viene supinamente tradotta dai nostri editori, e scarsamente suffragate da dati scientifici.
Qual è il suo punto di vista a riguardo?
La sessualità umana è un fenomeno complesso che, come tanti altri nostri comportamenti, è il risultato dell’interazione continua tra substrati biologici, ambiente, regole sociali e spinte evolutive. Se è ragionevole affermare che la monogamia è in ogni caso un costrutto sociale, è stato comunque che l’amore libero, come si praticava nelle esperienze delle comuni che fiorirono negli anni Sessanta, non era riuscito a eliminare la formazione di coppie stabili spesso dilaniate dalla gelosia e dalla paura dell’abbandono.
Focus. Chi sono gli autori?
Christopher Ryan ha condotto moltissime ricerche basate sulla necessità di distinguere ciò che appartiene al comportamento umano “naturale” da ciò che invece proviene dall’ambito culturale, focalizzandosi in particolare su sciamanesimo ed etnobotanica. Ha collaborato con articoli e interventi pubblici con le maggiori testate e network americani: msnbc, Fox News, cnn, npr, The New York Times, Playboy, The Washington Post, Time, Newsweek, The Atlantic, Outside, Salon, Seed, Big Think e Andrew Sullivan’s Daily Dish.
Cacilda Jethà è nata in Mozambico, ha un’educazione europea e un’anima africana. In Portogallo ha acquisito le conoscenze mediche che ha applicato successivamente in Mozambico, dove per anni ha condotto ricerche sul comportamento sessuale degli abitanti del suo paese, al fine di trovare nuovi metodi di prevenzione dell’AIDS.